L'Univideo raccoglie, redige ed elabora costantemente dati, informazioni e approfondimenti sull’andamento economico del mercato audiovisivo, avvalendosi della collaborazione di noti Istituti di Ricerca. In particolare realizza, in collaborazione con GfK, il Rapporto Annuale Univideo sullo stato dell'Editoria Audiovisiva in Italia.
L’Editoria Audiovisiva nasce nei primi anni 80. I primi 5 anni di sviluppo del mercato sono caratterizzati da una crescita piuttosto lenta. Nella seconda metà della decade la penetrazione del videoregistratore cresce in modo costante.
A partire dall’88 il mercato della vendita comincia a crescere con tassi di sviluppo superiori a quelli del noleggio nei tre anni precedenti.
È nel 1990 che il fatturato delle vendite di supporti audiovisivi supera, per la prima volta, il fatturato del noleggio.
L’impennata dei consumi si ha fra il 1995 e il 1996, con il boom delle vendite attraverso il canale edicola: per la prima e unica volta, il fatturato sviluppato dal canale edicola supera quello generato dalle vendite attraverso il normal trade.
Con lo sgonfiarsi del fenomeno edicola, ed una decisa riduzione dei ricavi da questa generati, il fatturato Home Video cala nel 1997 per poi stabilizzarsi con una crescita contenuta fino al 2000: in questi anni gli andamenti di Noleggio e Vendita non presentano differenze sostanziali.
Nella seconda parte degli anni ’90 emergono con forza altri potenziali concorrenti: il tempo e la spesa dedicati ad internet e ai videogiochi appaiono in grado di sottrarre risorse all’Home Video.
Il 2001 è stato un anno difficile a causa della crisi economica, tuttavia l’Home Video non subisce un contraccolpo pesante come avviene per altri settori; è il mercato delle vendite a soffrire maggiormente, mentre la spesa in noleggio addirittura sale: a favore dell’Home Video giocano prezzi relativamente contenuti ed una crescita del tempo dedicato all’intrattenimento in famiglia.
Fra il 2002 e il 2003 avviene la definitiva “consacrazione” del DVD: il fatturato complessivo ha un’impennata verso l’alto di intensità paragonabile ai primi anni di sviluppo del mercato Home Video.
Il mercato dell’editoria audiovisiva archivia positivamente il 2005, nonostante la debolezza del contesto macroeconomico, avvicinandosi ai 950 milioni di euro. Tale performance è da considerare assai positiva, alla luce della debolezza dell’economia italiana ed in particolare dei consumi.
Il fatturato nel 2005 è caratterizzato dall’impennata delle vendite in edicola, canale importante che raggiunge anche i luoghi meno forniti dalla Grande Distribuzione.
Il VHS continua il suo declino con un calo del 47%. Incoraggianti invece i risultati per l’UMD (il nuovo mini DVD con le console portatili).
A partire dal 2006 si verifica una flessione dei consumi nelle diverse aree di business, con particolare riferimento al noleggio, che inizia il suo declino definitivo.
Il DVD, nonostante la crisi generalizzata dei consumi che ha penalizzato le vendite tramite negozi specializzati e la Grande Distribuzione, è cresciuto in maniera significativa nel canale edicola e ha toccato complessivamente gli 890 milioni di euro.
Crolla invece definitivamente il VHS (-60%) che rappresenta ormai solo il 6% del valore generato.
In uno scenario ambientale reso sempre più difficile dalla concorrenza apportata dalle nuove forme d’intrattenimento domestico e dalla crescente diffusione del download illegale e della vendita di DVD contraffatti, la spesa delle famiglie italiane in prodotti Home Video accusa un calo nel corso del 2007 (pari al -3.7%).
Il mercato si conferma comunque su livelli elevati, superiori ai 998 milioni di euro, che testimoniano la capacità degli operatori – dagli editori audiovisivi, agli editori tradizionali al trade – di stimolare la domanda, in un settore che continua peraltro a scontare la debole evoluzione dei redditi.
La flessione del mercato dell’Home Video appare imputabile alla pesante contrazione accusata dal noleggio, che ha visto il proprio giro d’affari contrarsi di circa il 20% nel 2007, caduta non controbilanciata dal positivo andamento del fatturato generato dalla vendita e dall’edicola.
Il noleggio appare l’area d’affari più esposta alla pirateria.
Per ciò che riguarda gli altri supporti, il 2007 ha confermato la fuoriuscita del VHS, il cui fatturato – sceso a soli 3 milioni di euro – si è rivelato inferiore a quello sviluppato dai restanti prodotti (Blu-ray Disc e gli uscenti HD-DVD e UMD). I supporti ad alta definizione hanno sviluppato un giro d’affari di 3.4 milioni di euro nel canale vendita – pari a 124 mila pezzi acquistati – trainati dalle performance del Blu-ray Disc.
Nel 2008, all’interno di uno scenario decisamente difficile - il settore dell’Home Video non appare immune dall’aggravarsi degli effetti della crisi finanziaria, avviatasi nell’agosto 2007 - anche la spesa in prodotti Home Video si è mostrata in calo, accusando una flessione del 17%.
Il 19 febbraio 2008 il Blu-ray ha definitivamente vinto la sua competizione con l'HD DVD.
Il Blu-ray Disc, dopo essersi affermato come l’unico supporto in alta definizione, è cresciuto a ritmi decisamente sostenuti nell’ultima parte dell’anno, triplicando le vendite rispetto al 2007 ed arrivando a sviluppare un giro d’affari prossimo ai 10 milioni di euro.
I risultati avrebbero potuto essere anche migliori, se la crisi economica non avesse condizionato il rinnovo della dotazione tecnologica delle famiglie italiane.
Nel 2009 il giro d’affari dell’Home Video ha registrato una contrazione del 17.8%.
Le difficoltà del mercato – che, al pari di quanto sperimentato da altri consumi voluttuari, ha scontato fortemente la debolezza dei redditi delle famiglie italiane – sono state aggravate dal mancato contrasto della pirateria digitale e fisica. In questo contesto, la spesa complessiva degli italiani per l’acquisto di prodotti audiovisivi ha amplificato la flessione dell’ultimo triennio, scendendo su livelli prossimi ai 680 milioni di euro.
Il 2010 ha visto l’home entertainment attenuare la fase cadente del fatturato avviatasi nel 2007, grazie all’affermazione dell’alta definizione e all’uscita di titoli di grande successo, in grado di compensare, sia pure solo in parte, la crescente diffusione di forme d’intrattenimento domestico gratuite e la piaga della pirateria.
Il Blu-ray Disc è arrivato a rappresentare circa il 15% del fatturato della vendita a fine anno e sta acquisendo crescente importanza anche nel noleggio, pur avendo scontato un ingresso sul mercato più lento rispetto a ciò che avvenne per il DVD, dato l’impatto della crisi sul rinnovo della dotazione tecnologica delle famiglie italiane.
La vendita è stata l’area di business che più ha beneficiato dell’alta definizione e anche l’edicola ha mostrato un’evoluzione meno negativa rispetto all’anno precedente.
Il noleggio resta l’area di business maggiormente in sofferenza, con un fatturato in caldo del 21,6%.
Fra i canali minori si segnala l’importanza crescente che sta acquisendo l’e-commerce per la vendita di supporti Home Video; come messo in luce dall’Indagine Univideo-Prometeia 2010, questo canale offre buone opportunità anche ai prodotti di nicchia, più difficilmente rintracciabili nei tradizionali canali di vendita.
Nel 2009 il giro d’affari dell’Home Video ha registrato una contrazione del 17.8%.
Le difficoltà del mercato – che, al pari di quanto sperimentato da altri consumi voluttuari, ha scontato fortemente la debolezza dei redditi delle famiglie italiane – sono state aggravate dal mancato contrasto della pirateria digitale e fisica. In questo contesto, la spesa complessiva degli italiani per l’acquisto di prodotti audiovisivi ha amplificato la flessione dell’ultimo triennio, scendendo su livelli prossimi ai 680 milioni di euro.
Il 2010 ha visto l’home entertainment attenuare la fase cadente del fatturato avviatasi nel 2007, grazie all’affermazione dell’alta definizione e all’uscita di titoli di grande successo, in grado di compensare, sia pure solo in parte, la crescente diffusione di forme d’intrattenimento domestico gratuite e la piaga della pirateria.
Il Blu-ray Disc è arrivato a rappresentare circa il 15% del fatturato della vendita a fine anno e sta acquisendo crescente importanza anche nel noleggio, pur avendo scontato un ingresso sul mercato più lento rispetto a ciò che avvenne per il DVD, dato l’impatto della crisi sul rinnovo della dotazione tecnologica delle famiglie italiane.
La vendita è stata l’area di business che più ha beneficiato dell’alta definizione e anche l’edicola ha mostrato un’evoluzione meno negativa rispetto all’anno precedente.
Il noleggio resta l’area di business maggiormente in sofferenza, con un fatturato in caldo del 21,6%.
Fra i canali minori si segnala l’importanza crescente che sta acquisendo l’e-commerce per la vendita di supporti Home Video; come messo in luce dall’Indagine Univideo-Prometeia 2010, questo canale offre buone opportunità anche ai prodotti di nicchia, più difficilmente rintracciabili nei tradizionali canali di vendita.
Gli anni dal 2011 al 2013 sono influenzati negativamente dalla crisi economica che continua a condizionare il consumo delle famiglie e il mercato Audiovisivo ne soffre, registrando nel 2012 una flessione pari al -15,2% rispetto all'anno precedente.
Dopo anni di flessione, nel 2014 il comparto audiovisivo registra una sostanziale stabilità in termini di valore rispetto al 2013. In particolare, la vendita sviluppa un valore in linea con il 2013 (-0,9%), mentre l’edicola e il noleggio rallentano la flessione, facendo registrare rispettivamente un -12,5% e -10,9%. Continua la crescita del mercato digitale che registra un +38,9% rispetto al 2013